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Alto Adige: joint venture per il welfare aziendale

Il progetto Rete #Welfare Alto Adige/Sudtirol è riuscito a svilupparsi molto bene sia sotto l’aspetto organizzativo che sotto quello decisionale.

La rete è riuscita a plasmarsi in modo ottimale sia sul fronte organizzativo che su quello decisionale. Al suo interno ha deciso di includere, insieme alle aziende, anche le rispettive RSU (Rappresentanze sindacali unitarie) e le sigle sindacali territoriali. Queste figure hanno ricoperto un duplice ruolo, in primo luogo hanno supervisionato le fasi di introduzione degli strumenti del welfare e in secondo luogo hanno favorito il processo di consapevolizzazione dei lavoratori nei confronti delle nuove opportunità offerte loro.
Il regolamento interno della rete prevede che venga istituito un Consiglio di Amministrazione composto dalle singole imprese, dalle rappresentanze datoriali e dalle rappresentanze sindacali. Tramite incontri periodici devono prendere le decisioni organizzative più importanti, come decidere quali tipologie di servizi includere, come interrogarsi sulle modalità di investimento delle risorse e decidere con chi stipulare le convenzioni. Il ruolo di Governance dell’intera rete è dunque nelle mani del Consiglio di Amministrazione.
General Cessioni riporta le parole di Mirco Marchiodi, responsabile del Centro Studi di Assoimprenditori Alto Adige, il quale ha dichiarato che: "il progetto è stato sin da subito accolto in maniera positiva dalle imprese. L’ obiettivo era quello di unirsi per realizzare un’offerta di prestazioni di welfare strutturata, valida per tutti i collaboratori e collaboratrici, e di conseguenza migliorare il clima lavorativo e aziendale". Ha poi proseguito il discorso dicendo che: "Questo deriva dal fatto che il legame tra le imprese in questione e i loro dipendenti è stato sempre molto forte. La scelta di investire nel welfare è stata facile e, in un certo senso, naturale. Inoltre, anche gli sgravi fiscali previsti per questi strumenti hanno giocato un ruolo importante. La nostra esperienza è interessante anche perché sono coinvolte realtà molto diverse tra loro per settore e per dimensioni: si va, infatti, dalla piccolissima azienda con meno di 10 dipendenti, alla grande multinazionale con oltre 500 collaboratori".
Le imprese che fanno parte di questa rete ammontano a dieci, con un totale di 2.700 dipendenti. Queste aziende hanno sottoscritto un contratto di rete volto ad introdurre nuove misure di welfare per i rispettivi collaboratori. Grazie al successo riscosso anche altre imprese hanno incominciato a mostrare interesse per il progetto, facendo domanda di adesione. A tal proposito l’amministrazione della rete si sta muovendo affinché nel giro di poco possa essere formalizzato anche l’ingresso di quest’ultime.
Per facilitare la fruizione dei servizi da parte dei dipendenti è stata messa a punto una piattaforma digitale. La procedura prevede che l’utente acceda al portale online e che, in base al budget di spesa stanziato dalla propria azienda, scelga il pacchetto di benefit o il servizio che più preferisce. L’offerta copre tutti gli elementi previsti dalla normativa in vigore: rimborso spese scolastiche, proposte per il tempo libero, sostegno per la non autosufficienza, pacchetti di servizi sanitari, versamenti per il fondo previdenziale complementare, carrello della spesa e assistenza per familiari.

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